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martedì 19 aprile 2011

Dietrofront!!


Avanti piano, quasi indietro!

E' questo l'atteggiamento che aveva il nostro Governo verso il nucleare, soprattutto dopo i fatti di Fukushima. Lo dicevamo qualche giorno fa: noi siamo un popolo emotivo...
Comunque, visto che noi siamo spesso critici con chi ci guida (si fa per dire) dall'alto dei Ministeri, e spesso lo siamo con il Potere in genere, oggi occorre riportare in queste righe, non fosse altro per onestà intellettuale, quello che sta succedendo in Italia.
Nel post pubblicato il 31 marzo ("mobilità interna per homer") avevamo cercato di fare un po' il punto sulla situazione del nucleare nel nostro paese. Nelle ultime righe, dichiaravamo la nostra intenzione di votare SI al referendum di giugno, sottolineando la speranza che venissero comunque ritirate le normative in atto (e non bloccate dalle moratoria), evitando di spendere soldi per il referendum .

Eureka!!






Sembra che così sarà: si tratta di un emendamento che recita: "Al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche mediante il supporto dell'Agenzia per la sicurezza nucleare, sui profili relativi alla sicurezza nucleare, tenendo conto dello sviluppo tecnologico in tale settore e delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione Europea, non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare".
Quindi in Italia, almeno per il momento non ci sarà nessun ritorno all'uso del nucleare come forma di approvvigionamento energetico.
Siamo veramente lieti della notizia, come raramente ci è capitato di esserlo, per qualcosa che è uscita da quei palazzi.
Il clamoroso dietrofront, la  fuga con la coda tra le gambe, da una di quelle che erano state le prime forti decisioni prese dal Governo Berlusconi, certo non è segno di grossa sagacia. Una sconfitta sonante per un piano strategico fondamentale, dal carattere economico e sociale, nonché politico, di primo livello.  Ma tant'è! Difficile credere che non sia stata una decisione, figlia di quelle indiscrezioni che cominciavano a circolare sul referendum, che a quanto pare, avrebbe (complice anche il dramma del Giappone) schiacciato le decisioni governative. In più ci sono le imminenti elezioni amministrative, e promuovere un'energia insicura, che produce (live in Japan) morte e distruzione, non è un'ottima campagna elettorale.
Staremo comunque a vedere quanto queste felici notizie, siano frutto di convincimenti, o di infimi giochetti politici elettorali, che se mai fosse si trasformeranno presto in una vigliaccata e verrà svelato il trucco antiquorum (per salvare il salvabile su giustizia e acqua).
Per il momento, godiamoci ancora un po' l'insegna "comune denuclearizzato" .

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