Oggi ho letto una ricerca che ha pubblicato Newsweek e riportata anche da Sette, il magazine settimanale del Corriere della Sera (29 settembre). Mi era sfuggita o l'avevo sottovalutata, non so. Il fatto è che oggi, prima di pranzo, mentre lo ri-sfogliavo stancamente, mi ci è andato l'occhio e ci ho riflettuto.
Lo studio è basato sui PISA 2009 (ne avevamo già parlato qui, per sapere cosa sono) e si riferisce ad un'analisi fatta - in base alla compilazione di test standard - sul grado di preparazione in matematica degli studenti. Vi riporto la classifica (% di studenti con buona preparazione):
- Cina 75%
- Singapore 63%
- Hong Kong 62%
- Corea del Sud 58%
- Finlandia 56%
Questi i primi cinque: l'Italia è 34esima, con il 31%. Non è confortante pensare che su percentuali analoghe sono anche Uk, Portogallo, Stati Uniti e Irlanda.
La considerazione che ne consegue, è che la nostra società, così come il nostro sistema educativo, sono fondati sugli studi umanistici. La scienza in generale, è spesso sottovalutata. Questo si sapeva già.
Il problema, per il futuro, sarà invece legato a quello che tanti sondaggi dicono. E cioè, che gli italiani sono il popolo che capisce di meno che cosa sia la Scienza e su cosa si possa basare il metodo scientifico. La questione mi sembra anche molto attuale. L'esempio lampante di attualità, è il processo che ha visti liberati Amanda e Raffaele. Tutti - e con tutti indico una percentuale bulgara - si sono espressi nei meriti, traendo conclusioni avventate quanto infondate. Perché? Perché l'opinione, in Italia, diventa legge prima dell'evidenza, nel caso e molto spesso, scientifica. Le prove sono la scienza, le urla fuori dal tribunale e le pagine dei giornali sono l'opinione. Poi c'è un'altra roba, che si lega subdolamente alla seconda, ma di cui non voglio parlare qui.
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