(Pubblicato su Formiche)
Domenica è stato ucciso a Gazantiep, in Turchia a pochi chilometri dal confine siriano, Naji Jerf, attivista siriano documentarista del movimento “Raqqa è uccisa silenziosamente” (Raqqa is Being Slaughtered Silently, RBSS), che racconta le atrocità della vita nella capitale de facto dello Stato islamico. A comunicarlo l’account Twitter del gruppo.
Trentottenne padre di due figli, Jerf è stato colpito due volte alla testa con un’arma da fuoco all’uscita di un ristorante: i proiettili sarebbero partiti da un’auto, che si è avvicinata all’uomo nel parcheggio del locale, in mezzo ad una strada trafficata ed in pieno giorno. Sembra che sarebbe dovuto partire per la Francia oggi, pare per andare a curarsi da una malattia.
RBSS ha vinto quest’anno l’International Press Freedom Award ed è considerata una fonte diretta molto affidabile, che si muove in aree come quelle di Raqqa e dintorni dove normalmente i giornalisti non possono entrare. Il movimento è nel mirino dell’Isis da diversi mesi, che ha designato gli attivisti/giornalisti come spie da eliminare. Vari dei componenti di RBSS sono stati uccisi in circostanze misteriose, per cui si è spesso incolpato uomini mandati dal Califfato. L’ultimo in ordine cronologico è stato Ahmad Mohamed Mussa, ucciso da uomini a volto coperto ad Idlib, nel nordest siriano.
L’assassinio di Jerf è il secondo ad essere avvenuto in Turchia nel giro di pochi mesi. A fine ottobre sono stati uccisi gli attivisti Ibrahim Abdel Qader e Fares Hamma, trovati decapitati in un appartamento di Sanliurfa, sempre in Turchia. Erano stati traditi da un uomo che li aveva avvicinati fingendosi un soldato pentito del Califfato.
Trentottenne padre di due figli, Jerf è stato colpito due volte alla testa con un’arma da fuoco all’uscita di un ristorante: i proiettili sarebbero partiti da un’auto, che si è avvicinata all’uomo nel parcheggio del locale, in mezzo ad una strada trafficata ed in pieno giorno. Sembra che sarebbe dovuto partire per la Francia oggi, pare per andare a curarsi da una malattia.
RBSS ha vinto quest’anno l’International Press Freedom Award ed è considerata una fonte diretta molto affidabile, che si muove in aree come quelle di Raqqa e dintorni dove normalmente i giornalisti non possono entrare. Il movimento è nel mirino dell’Isis da diversi mesi, che ha designato gli attivisti/giornalisti come spie da eliminare. Vari dei componenti di RBSS sono stati uccisi in circostanze misteriose, per cui si è spesso incolpato uomini mandati dal Califfato. L’ultimo in ordine cronologico è stato Ahmad Mohamed Mussa, ucciso da uomini a volto coperto ad Idlib, nel nordest siriano.
L’assassinio di Jerf è il secondo ad essere avvenuto in Turchia nel giro di pochi mesi. A fine ottobre sono stati uccisi gli attivisti Ibrahim Abdel Qader e Fares Hamma, trovati decapitati in un appartamento di Sanliurfa, sempre in Turchia. Erano stati traditi da un uomo che li aveva avvicinati fingendosi un soldato pentito del Califfato.
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